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martedì 18 gennaio 2011
Conti deposito, tutti i segreti
Cosa sono. Come funzionano. Perché rendono cosi tanto. Per chi sono adatti, e in quali periodi convengono. Stiamo parlando dei conti deposito, una delle forme di investimento dei risparmi più in voga negli ultimi anni. Le questioni appena ricordate le abbiamo poste a Lucio Sgarabotto, consulente indipendente fee only e associato Nafop.
Cosa sono i conti deposito?
Sono conti bancari, spesso offerti da banche online. Hanno un rendimento particolarmente alto perché essendo online hanno costi di gestione minori di quelli tradizionali.
Cosa sono i conti deposito vincolati?
Sono conti deposito per i quali la banca offre condizioni particolarmente favorevoli contro la disponibilità a lasciare i soldi sul conto per un tempo prefissato, che può variare da 1 a 36 mesi. Uno dei problemi dei conti deposito è proprio la questione del tempo: se non sono vincolati la banca non sa per quanto potrà disporre di quei soldi. Se sono vincolati, la banca sa che per il tempo del vincolo avrà a disposizione il denaro con una buona certezza e potrà investirli meglio, a tassi più elevati. Dai conti vincolati se prelevi prima paghi una penale, oppure non prendi interessi. Dai conti liberi si possono prelevare i soldi quando lo si desidera.
Come fanno i conti deposito ad avere rendimenti così alti?
Prima di tutto perché abbattono i costi. Generalmente sono conti online e di conseguenza non ci sono costi di sportello e i costi di personale sono molto ridotti. Infatti non vedi molte banche tradizionali che offrono conti deposito.
Come vengono investiti i soldi raccolti con i conti deposito?
Dipende dal tipo di raccolta che fanno. Molto poi dipende dal fatto che il conto sia vincolato oppure libero. Le banche hanno bisogno di poter contare su un capitale da investire abbastanza stabile e non possono vedersi volar via in breve tempo quanto hanno raccolto. In generale li investono in obbligazioni, titoli di stato e prestiti, soprattutto nella forma di mutui a privati e imprese.
Perché non tutte le banche offrono conti deposito?
Le banche hanno strutture di costi elevate, e poi perché farebbero concorrenza a se stesse. E sui conti tradizionali loro guadagnano complessivamente di più che sui conti deposito. Per cui le banche son contente se uno si tiene un conto tradizionale.
Per chi sono adatti i conti deposito?
Secondo me sono adatti per investimenti di breve periodo, intorno ai 6 mesi circa, al massimo. Se prevedo di avere bisogno dei soldi a breve allora, piuttosto che prendere dei Bot - con i costi per l’acquisto, quelli che dovrei sostenere se volessi svincolarli prima della scadenza, i costi di gestione del deposito - li metto in un conto deposito per 3 o 6 mesi; in questi termini, senza costi, è senz’altro più conveniente questa forma di risparmio. I conti deposito sono una buona possibilità, dato comunque l’orizzonte di breve periodo, anche per piccoli importi. Con 10mila euro, ad esempio, piuttosto che un Cct o una qualche forma di risparmio gestito, che magari rendono di più ma che hanno costi superiori, conviene certamente un conto deposito. E poi un conto deposito è comodo, nel senso che tu metti lì i soldi e non devi fare altro, non devi seguire i mercati, ad esempio: anche la scarsa cultura finanziaria di noi italiani fa si che questi prodotti abbiano successo. Quei soldi sono anche sicuri perché sono garantiti dallo Stato.
Cosa vuol dire piccoli importi?
20-30mila euro al massimo. Io non metterei di più in un conto deposito. E comunque per periodi brevi.
Su tempi più lunghi di 6 mesi ci sono invece soluzioni migliori?
Se si considera quanto rendono a 1, 3 o 5 anni i fondi obbligazionari o gli Etf, non c’è paragone: rendono molto di più dei conti deposito. Se si ragiona sull’arco dei sei mesi, allora l’investimento in un conto deposito può avere ragione di essere, perché magari nei sei mesi un rialzo dei tassi penalizza le obbligazioni e così via. Come sta succedendo in questi mesi, in cui i prezzi delle obbligazioni sono scesi e il rendimento di un investimento obbligazionario ne risulta penalizzato. Ma se uno amplia lo sguardo, con orizzonti temporali maggiori ai 6 mesi/un anno, sicuramente non convengono i conti deposito perché si può guadagnare di più in altro modo: in tutto quello che è risparmio gestito, ma anche con un ETF o una obbligazione. Certo, con una singola obbligazione c’è lo svantaggio del rischio emittente, perché ti concentri su uno solo, un rischio che diventa maggiore rispetto a un conto deposito. Ma se fai un ETF a 1 o 3 anni e guardi dopo un anno e mezzo, sicuramente ti ha reso di più del conto deposito.
In quali periodi i conti deposito sono preferibili ad altre forme di investimento?
Sono meno svantaggiosi quando i tassi risalgono. In uno scenario di tassi di interesse in crescita anche le banche dovrebbero alzare i tassi sui depositi. Non abbiamo la garanzia che lo facciano, ma se non lo dovessero fare rischierebbero di perdere clienti proprio sui conti deposito. E quindi, mentre con il rialzo dei tassi il prezzo delle obbligazioni scende, con i conti deposito non avresti nessuna perdita in conto capitale e reinvestiresti i tuoi soldi a tassi sempre più elevati. I periodi in cui i tassi crescono, quindi, sono probabilmente i migliori per l’investimento in conti deposito, investimenti che dovrebbero comunque essere di breve periodo, secondo me. Poi ci sono investitori che hanno scelto di seguire sempre le nuove proposte delle banche. Se uno lo sa fare in quei periodi la convenienza potrebbe essere anche maggiore. Però ci vuole molta attenzione e costanza.
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